Bravo IanSolo, ecco proprio questo è da leggere:
http://www.ceiweb.it/ceimagpdf/anno2009/..._01_09.pdf (pagina 15 in fondo).
e anche questo che semplifica un pò:
http://www.editorialedelfino.it/php.admi...hp?id=2724
Bene sembrerebbe che abbiamo delle norme di riferimento a cui attingere, ora mi piacerebbe sapere quanti di voi hanno verificato o eseguito a bordo ciò che vi è scritto quà sopra.
Ad esempio quanti hanno una palina di rame al di sotto della linea di galleggiamento?
Oppure eseguito a regola ciò che è prescritto per la parte motore.
Infine poniamo che tutti fossero realmente in regola e le barche per i loro motivi rimanessero collegate in banchina senza trasformatore d'isolamento, mi piacerebbe sapere la durata degli zinchi; e di barche collegate in banchina ce ne sono tante.
Riporto questo stralcio che vale la pena leggere per tutti:
In primo luogo vale la pena di osservare che nella
traduzione italiana del documento IEC-EN, il
termine “earthing” è diventato “messa a massa”
in luogo del classico “collegamento a terra”.
Le parti metalliche dell’impianto elettrico accessibili,
diverse da quelle che portano corrente,
devono essere allora collegate a massa (scafo
dell’imbarcazione, se metallico), costituendo un
sistema TN.
In unità non metalliche, si deve prevedere la
connessione tra la struttura del generatore, il
supporto del motore, gli elementi metallici del
sistema del carburante e la piastra di collegamento
a massa.
In entrambi i casi, anche gli involucri metallici
degli apparecchi elettrici devono essere collegati
al sistema comune di massa dell’imbarcazione,
oppure essere costruiti conformemente al
principio del doppio isolamento.
Vale, tuttavia, la pena di osservare che i valori
delle variabili in gioco permettono, per un impianto
ben concepito, di concentrare l’attenzione
solo sui rischi legati all’innesco di un eventuale
incendio in caso di guasto a terra, essendo
la tipica disuguaglianza per la protezione contro
i contatti indiretti richiesta dalla Norma per i sistemi
TN a terra ampiamente sempre verificata.
Per le imbarcazioni metalliche, in particolare
quelle in lega di alluminio, i sistemi di comando
dei motori a combustione interna dovrebbero
essere isolati dalla massa del motore.
Lo scafo dell’imbarcazione oppure il solo sistema
delle masse in caso di scafo isolante, deve
essere poi reso equipotenziale con il mondo che
lo circonda, ovvero con l’acqua. A questo scopo,
se lo scafo non è conduttore (ovvero non è metallico
o è metallico ricoperto di materiale isolante),
di deve prevedere un opportuno elettrodo
(analogo del dispersore di terra). Dal punto di vista
ohmico l’acqua di mare corrisponde ad un
terreno di bassissima resistività (circa 10 ohm).
La presa di terra, ovvero questo elettrodo per il
collegamento delle masse di bordo con l’acqua,
deve essere di rame o di altro materiale conduttivo
compatibile con l’acqua di mare e deve avere
una superficie non inferiore a 0,25 m2. Deve
essere fissata all’esterno dello scafo in una
zona riservata a questo scopo e posta al di sotto
della linea di galleggiamento a vuoto, in modo
da restare immersa in tutte le condizioni di inclinazione
dello scafo.
L’ultima condizione che deve essere considerata
è il caso in cui, tramite dispositivo di collegamento,
l’alimentazione elettrica proviene da una
sorgente sulla terraferma (il cui impianto
rientra nel campo di applicazione della Norma
CEI 64-8, seppur non sia ancora disponibile la
sezione particolare) o da altra sorgente esterna.
In questo caso, un morsetto di massa deve essere
previsto per collegare masse di bordo e/o
scafo al conduttore equipotenziale del sistema
elettrico esterno, ad esempio, tramite un morsetto
di massa incorporato nel dispositivo di
connessione alla terraferma. Deve essere prestata
tuttavia attenzione al fatto che in queste condizioni
si possono presentare particolari rischi
di corrosione elettrolitica dello scafo. L’adozione
di un trasformatore in cascata sull’alimentazione
dalla terraferma risolve il problema. Ogni
trasformatore d’isolamento usato per la connessione
alla terraferma deve essere del tipo a doppio
avvolgimento (EN 60742).
Per i circuiti finali che alimentano le prese a spina
e gli apparecchi fissi per i sistemi a massa in
un’officina, in una lavanderia, in un bagno, un
ponte o simili posti umidi, la Norma raccomanda
di usare una protezione supplementare fornita
da un dispositivo differenziale.
Ciascuna connessione a massa deve essere in
rame o in altro materiale resistente alla corrosione,
deve essere installata in modo sicuro e
deve essere protetta contro i danni e contro la
corrosione galvanica.
La sezione nominale di un conduttore separato
di massa non deve essere inferiore alla metà
della sezione del conduttore che porta corrente,
ma con un minimo di 3 mm2.
Per i conduttori di protezione in cavo flessibile,
la sezione minima della connessione di massa
in rame per i componenti deve essere pari a
quella del conduttore che porta corrente, se inferiore
o uguale a 16 mm2, oppure avere una sezione
pari al 50% del conduttore che porta corrente,
se superiore a 16 mm2, con un minimo di
16 mm2.
Per i conduttori di massa costituiti da un’anima
di un cavo fisso multipolare, la sezione deve essere
pari a quella dei conduttori principali, fino
a 16 mm2, con un minimo di 1,5 mm2; oppure
non inferiore al 50% della sezione del conduttore
principale, se quest’ultimo è superiore a 16
mm2, con un minimo di 16 mm2.