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(20-03-2020 13:24)bullo Ha scritto: [ -> ]Che basti cazzare la scotta per diminuire il grasso sulla randa mi sembra una cavolata.
Il grasso si diminuisce cazzando il tesa base e imbanando l'albero, mia oppppinione. Qua è tutta un'opppinione?
Hai ragione Bullo, mi sono espresso male, intendevo dire che una volta che il boma e' in barca o quasi con la scotta randa si fa il lavoro del vang piu' o meno. Il grasso alla randa hai ragione, si toglie con base e albero.
(20-03-2020 13:24)bullo Ha scritto: [ -> ]Il grasso si diminuisce cazzando il tesa base e imbanando l'albero
Si Roby, curvando l'albero aumenta la distanza tra inferitura e balumina, mangiando il grasso davanti e spostando il rimanente indietro; per riportare la vela ad una forma più adeguata, sarà opportuno dare più tensione a drizza/cunningham.
ciao
(20-03-2020 15:30)nedo Ha scritto: [ -> ]Da prima lettura sembra che dica proprio come citi, se lo rileggi meglio… con poco vento la barca non plana quindi vele grasse, con l'aumentare del vento se parte in planata si smagrisce la randa e si cazza scotta, poi si lavora di carrello, su, giù ma con la randa sempre dentro la barca ….in planata l'apparente ti viene a prua e la randa la porti sui filetti .
Io ho interpretato così e sono pure d'accordo !!
Ecco, un lavoro del genere è possibile solo con un bel trasto armato a dovere. Su barche medio-piccole è una goduria del timoniere, praticamente una mano alla barra e una al cimino del trasto, la scotta... sta, poi ci vuole il randista, se non ci si coordina più è grande la barca più si complicano le cose.
Einstein Ormai non ho più problemi di andare in planata, esco solo col bel tempo 12/13 nodi massimo.
Chissà quando potrò provare la barca e fare carena, al DVV è tutto bloccato, in laguna non circola nessuno, in barca non si può andare, il virus l'hanno i gabbiani bisogna stare accorti.
Ciao.
(20-03-2020 18:52)bullo Ha scritto: [ -> ]Einstein Ormai non ho più problemi di andare in planata, esco solo col bel tempo 12/13 nodi massimo.
Chissà quando potrò provare la barca e fare carena, al DVV è tutto bloccato, in laguna non circola nessuno, in barca non si può andare, il virus l'hanno i gabbiani bisogna stare accorti.
Ciao.-
Siamo fermi anche noi a Chioggia, abbiamo già saltato la regata del 14/03 e mi sa che salteremo anche quelle di Aprile; e pensare che avevo appena vestito, con vele nuove di Albert, il Delta 100 di un mio caro amico che non c'è più (Roberto Ferro) per poterci divertire in libera, rispolverando lo zoccolo duro del Bonin 31.
Speremo ben....
ciao
(20-03-2020 13:20)bullo Ha scritto: [ -> ]No il 323 non ha il trasto. Ho guardato su sailboatdata e mi danno il pescaggio del SL a 1,78 m. che mi sembra giusto per un V° IOR
Nel oceanis 323 il pacchetto performance, ovviamente optional, comprende trasto randa winch opzionale sulla tuga winch maggiorati per il fiocco ed elica tripala abbattibile. Confermo che il trasto randa mi è stato molto utile moltissime volte
Il trasto randa è utile per chi lo sa usare.
Non serve per portare il boma sopravento.
Vista la poca sovraposizione del genoa la randa non va bordata molto.
Visto che la maggior parte non sa regolare meglio che non ci sia la rotaia di scotta in modo che la randa risulterà più aperta e renderà di più.
Per chi ha la rotaia con la scotta si da lo svergolamento con il carello si aprirà più o meno la vela. la regolazione migliore? Guardare il Log.
(21-03-2020 21:43)bullo Ha scritto: [ -> ]Il trasto randa è utile per chi lo sa usare.
Non serve per portare il boma sopravento.
Serve per portare il
carrello sopravento quando si vuole svergolare senza far scadere la vela sottovento. Credo invece, che non tutte le barche accettino di buon grado portare il
boma sopravento.
ciao
"Non tutte le barche..." Ti riferisci alla differenza di linee d'acqua o di armo?
Supponiamo barca a dislocamento medio-leggero, carena dislocante ma comunque poco stellata, deriva profonda con siluro.
Fiocco 105 di sovrapp.
4 nodi di reale. Acqua piatta.
Ripartenza dopo virata per bolina stretta.
Meglio carrello sopravento, con base randa lascata e vela bella svergolata (boma al centro)?
Oppure scotta cazzata, sempre base lasca ma con carrello sottovento (boma sottovento)?
Penso si riferisse a dei prototipi con randa square, grandi, che portano il boma un pò sopravento per regolare lo svergolamento, non barche normali.
(22-03-2020 17:51)osef Ha scritto: [ -> ]4 nodi di reale. Acqua piatta.
Ripartenza dopo virata per bolina stretta.
Meglio carrello sopravento, con base randa lascata e vela bella svergolata (boma al centro)?
Oppure scotta cazzata, sempre base lasca ma con carrello sottovento (boma sottovento)?
La prima.
Dopo la virata bisogna recuperare velocità, quindi: più angolo di attacco, vele relativamente grasse (allentare paterazzo, raddrizzare albero, lascare tesabase) e dare svergolamento marcato; questa ultima manovra potrebbe sembrare una contraddizione se cerchiamo un aumento di potenza, ma in questo modo si favorisce il flusso, considerando anche il fatto che, con vento leggero, il gradiente verticale risulta molto più accentuato.
Naturalmente, all'aumentare della velocità, si potrà ridurre svergolamento e angolo.
La seconda opzione, con randa cazzata, per me stride con il concetto di gradiente detto sopra; ma non nego che sia una tecnica comunque usata.
ciao
(22-03-2020 19:24)bullo Ha scritto: [ -> ]Penso si riferisse a dei prototipi con randa square, grandi, che portano il boma un pò sopravento per regolare lo svergolamento, non barche normali.-
Grazie einstein, mi conforta avere conferma di quello che faccio.
Con poco vento ci vuole anche più tempo a riprendere velocità e man mano metto in tensione la base randa. Risulta poi difficile lascarla di nuovo (la base) sempre per il poco vento; ci vorrebbe una manovra corrente che tiri verso la trozza del boma.
La conferma oggettiva, per scegliere il comportamento migliore, è il log. Le regolazioni e le prove vanno fatte sempre guardandolo.
(23-03-2020 11:39)LiberaMente Ha scritto: [ -> ]La conferma oggettiva, per scegliere il comportamento migliore, è il log. Le regolazioni e le prove vanno fatte sempre guardandolo.
Concordo, è il tachimetro del randista.
Ma soprattutto concordo con la procedura descritta da Enstein, ha ben spiegato i motivi dello svergolamento accentuato con poca aria.
tutti svergolatori su sto forumme.. svergolare non va d' accordo con ingrassare.
quando tutto quello ha hai e' la termichetta di uno scoglio in alto il vento viene piu da prua...
me la ricordo sempre una volta alla giraglia che ero mure a sx col windex un po in mezzo e un po a dx.
sotto i 5 nodi... tocca capire quello che fa il vento, le regole valgono dai 6 in su.
(23-03-2020 14:14)ZK Ha scritto: [ -> ]tutti svergolatori su sto forumme.. svergolare non va d' accordo con ingrassare.
quando tutto quello ha hai e' la termichetta di uno scoglio in alto il vento viene piu da prua...
me la ricordo sempre una volta alla giraglia che ero mure a sx col windex un po in mezzo e un po a dx.
sotto i 5 nodi... tocca capire quello che fa il vento, le regole valgono dai 6 in su.
+1
Osef, siamo a livello coppa america ad ogno virata laschi base per dare più potenza alla randa per poi riprenderla quando prendi velocità. Complimenti.
Quando c'è poco vento che giochi vuoi fare. È bello sperimentare.
Sulle barche che sono stato con poco vento ci si limitava a mettersi sottovento un pò a prua per tirar su la poppa, far andare la barca sullo spigolo, ginocchio nave, staminale, per diminuire la superficie bagnata.
Lascare la base per poi riprenderla l'ho visto fare solo in coppa america.
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