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Versione completa: Victronizzare la mia barchetta
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Ottimo
Sbarca tutta la zavorra e vedrai che ti diverti di più
Tornando allo scopo della discussione, questa é la schermata dell'app Victron connessa al Cerbo GX sull'Axiom.
Finalmente sono riuscito a trovare il tempo per inserire il secondo sensore acqua sul tubo di uscita della pompa di sentina. Ho praticato un foro sul tubo leggermente piú piccolo delle dimensioni del sensore, inserito questo nel tubo, sigillato con l'MS-super della Zucchini ed assicurato con 2 fascette messe ad X. Ho poi riempito la sentina d'acqua spegnendo la pompa, quando l'acqua é arrivata al sensore posto in sentina, questo si é acceso, si é connesso in WiFi al router e mi ha inviato un messaggio sul cellulare. Quando ho attivato la pompa di sentina mi é arrivato il secondo messaggio di presenza acqua dal sensore posto sul tubo di uscita.
I 2 sensori mi permettono di eseguire una sorta di diagnosi nel caso si verifichi una presenza acqua.
Gli stati sono:
1)Nessuna segnalazione: situazione normale, tutto bene.
2)Segnalazione dalla sensore della pompa: É presente acqua in sentina e la pompa la sta espellendo, allarme moderato perché il livello dell'acqua attiva la pompa ma non raggiunge il livello del sensore in sentina posto sopra.
3)Segnalazione dal sensore della sentina: É presente acqua in sentina e la pompa non sta funzionando, allarme grave.
4)Segnalazione da entrambi i sensori: la pompa funziona ma non riesce ad evacuare abbastanza acqua dalla sentina. Allarme molto grave.
In questo caso posso controllare con la Webcam interna alla barca se l'acqua ha giá riempito la sentina e la dinette é allagata. (giá successo! Smiley44).

Gli allarmi arrivano al cellulare ed al tablet utilizzando l'app Smart Life.
Devo soltanto fascettare il cavo e proteggere adeguatamente il sensore per evitare che possa essere danneggiato buttando incautamente una cima nel gavone.
I nuovi componenti elettronici disponibili sul mercato consentono a persone capaci e appassionate come sei tu, di installare sistemi di controllo della barca a distanza impensabili per noi velisti generalisti....
(25-11-2021 14:03)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]I nuovi componenti elettronici disponibili sul mercato consentono a persone capaci e appassionate come sei tu, di installare sistemi di controllo della barca a distanza impensabili per noi velisti generalisti....

Angelo ti stai sottovalutando, è una cosa semplicissima e se ci sono riuscito io....19

Metti una saponetta (router mobile) in barca con una sim ed hai fatto la rete internet di bordo. Compri i vari accessori Wifi (allarmi acqua, telecamere, ecc.) e tramite la loro relativa applicazione sullo smartphone/tablet premendo un semplice tastino accoppi l'accessiorio alla rete ed il gioco è fatto. Occorrono 3 semplici passaggi che si fanno in meno di un minuto per ogni accessorio....19
Caro Pietro, ti conosco bene, e so bene che tu non sei uno sprovveduto, anzi il contrario.
In questo caso però la fai un po’ troppo facile. La “saponetta” ha una batteria a ioni dì litio, che non è il massimo della sicurezza, che deve essere anche alimentata perché altrimenti non dura più dì un paio dì giorni.
Alcune dopo un certo periodo dì inattività sul Wi-Fi, si spengono per massimizzare la durata della batteria. Quindi devi gestire degli oggetti perennemente connessi alle batterie (detti H24) che potrebbero scaricare le batterie servizi se lasciati a se stessi per qualche settimana. Nel mio caso, ma ammetto che sia un caso limite, il consumo orario dì tutto l’ambaaradam è dì 0,7/0,8A, che sono circa 17A al giorno. Ciò implica l’utilizzo dì un pannello solare perennemente connesso alle batterie. Se pensi che ci sono armatori che staccano anche il pannello quando lasciano la barca, questo complica non poco la gestione della domotica. La saponetta poi ha volutamente un numero dì indirizzi ip gestibili molto limitato (5 o 10 nella maggioranza dei casi). Se connetti un certo numero dì oggetti iot, poi non ti si collegano i tuoi device (smartphone, tablet, pc, ecc.). Nel mio caso, sempre limite ovviamente, più dì una ventina dì indirizzi IP sono già occupati dagli oggetti iot e dagli oggetti Raymarine con connessione Raynet, ma il mio è un router e non una “saponetta”.


P.S. non vorrei che si pensasse che consideri il litio in tutte le sue salse un oggetto pericoloso. Proprio perché ci sono diverse salse, non lascerei incustodita una batteria a ioni dì litio in carica, mentre non avrei alcuna remora su una lifepo4 gestita da un bms.
(25-11-2021 14:13)orteip Ha scritto: [ -> ]Angelo ti stai sottovalutando, è una cosa semplicissima e se ci sono riuscito io....19

Metti una saponetta (router mobile) in barca con una sim ed hai fatto la rete internet di bordo. Compri i vari accessori Wifi (allarmi acqua, telecamere, ecc.) e tramite la loro relativa applicazione sullo smartphone/tablet premendo un semplice tastino accoppi l'accessiorio alla rete ed il gioco è fatto. Occorrono 3 semplici passaggi che si fanno in meno di un minuto per ogni accessorio....19

Sia tu che Pepe siete due enormi risorse per il forum oltre che per le competenze anche per la voglia di condividere e spiegare. Mi piace molto leggervi e ogni tanto replicare qualcosa sulla mia barca. Però sono più orientato per rigging e meccanica rispetto ad ogni cosa che ha necessità di elettricità. Un po' di cose modeste le ho fatte, tipo pompa automatica h24 e rete STNG per la strumentazione di bordo, oltre, come sai, a qualcosa sul frigo e sul vano motore. Al momento mi accontento, ma non si sa mai...
Giornata moscia, brutto tempo e barca a terra in cantiere, i lavori non possono andare avanti e ne approfitto per modificare gli schemi.
2 novitá, l'Axiom 7 é stato aggiornato ed é diventato un 7+, riguarda piú che altro la strumentazione di bordo ma essendo presente nello schema va documentato, piú interessante la modifica riguardante il router LTE che diventa un Fritz!Box 6850, cosa questa non banale perché il 6850 ha la possibilitá di sostituire le antenne di serie con antenne custom montate in alto per consentire la connessione internet anche lontani dalla costa. Rispetto al 6820 le porte gigabit Ethernet passano da 1 a 4, se il 6850 fosse arrivato prima mi sarei potuto risparmiare lo switch Raymarine Smiley44
Unico svantaggio, il consumo leggermente piú elevato ma ne vale la pena.
Anche oggi pioggia, niente barca. Tanto per fare qualcosa ho modificato un po' di schemi. Per cominciare quello dell'impianto 220V della barchetta. Rispetto al precedente ho introdotto un magnetotermico WiFi che mi permette di staccare tutto l'impianto ed é posto nel quadretto di ingresso della 220 sotto il tavolo del pozzetto. Vedi foto 1.
Il cavo della 220 é nuovo in tutta la barca ed i fili hanno un diametro di 2,5 mmq. con isolante in gomma. I vecchi cavi in con isolante in PVC, dopo circa 10 anni di onorato servizio, non erano messi neanche tanto male: appena qualche piccola traccia di ossidazione (e non su tutti), ma dopo qualche centimetro il cavo ridiventava di un bel color rame.
La soluzione migliore comunque era la sostituzione e cosí ho fatto. Anche le prese e le scatole di derivazione sono state sostituite; nella precedente installazione queste ultime non erano presenti: il cavo entrava nella prima presa e da questa andava alla seconda e via cosí. Adesso ogni presa ha una sua scatola di derivazione ed é connessa al cavo principale con dei conduttori dedicati e con connettori rapidi similWagoSmiley33. Verificheró nel tempo la durata di questi ultimi. Vedi foto 2 e 3.
Ultima foto per il router Fritz!Box 6850, che ha sostituito il 6820 e di cui ho giá parlato. Non sono ancora uscito in mare da quando l'ho montato e non posso dire se la connessione, giá soddisfacente col 6820, sia ulteriormente migliorata, anche in questo caso verificheró appena possibile. Sono anche riuscito a connettere la rete di bordo in VPN con la rete di casa mia, per i meno smanettoni é come se le 2 reti fossero fisicamente connesse con un cavo (sarebbe lungo circa 30 Km. Smiley14). Questo mi permette di utilizzare qualsiasi servizio fornito da una delle 2 reti (stampante, scanner, dischi condivisi, videocamere di sicurezza, ecc.) indipendentemente dalla mia posizione.
Buonasera e buon Anno a tutti. Complimenti a Pepe1395 per la splendida realizzazione. Devo dire che anch’io sto procedendo a “Victronizzare” la mia barchetta e per puro caso mi sono imbattuto in questa interessantissima discussione. Volevo chiedere a Pepe, ma i dispositivi Victron da te utilizzati muniti di Bluetooth, devono essere installati “a vista” proprio per consentire al Bluetooth di essere intercettato, oppure si possono installare in un gavone della cabina di poppa, dove ho le batterie?

Un’ultima cosa (scusa la domanda forse ignorante) come alimenti Alexa a bordo (ho visto che la utilizzi)? Grazie e buone feste!

Compimenti ancora.
Andrea.
Nessun problema dì posizionamento dei Victron per quanto riguarda la connessione Bluetooth. Per l’alimentazione dell’echo dot, si trova su Amazon un cavetto che converte da USB (5 volt) a connettore coassiale (12 volt).
Grazie infinite.
BV.
ciao

ringrazio per l'interessantissimo post.
mi sto interessando , il motivo è che il mio ripartitore comincia a fare le bizze e dovendoci mettere le mani mi piacerebbe impostare il lavoro per poter passare in futuro alle litio servizi.

ho capito che dovrei mettere un dc-dc per caricare le servizi.
dovrei quindi "scollegare" le servizi sia dall'alternatore (quindi potrei eliminare il ripartitore) che dal CB a 220 (che andrebbe a "caricare" la batteria motore e "alimentare" il dc-dc)

a bordo ho già un victron smart solar ed ho appena acquistato anche il battery sense (di cui non conoscevo l'esistenza).
(a proposito, ho 2 batterie servizi in parallelo, ne basta 1? però moniotra 1 sola temperatura... o ce ne vogliono 2? uno per batteria?)

altra domanda
sapete se è uscito il firmware per l'orion che consente di metterlo in rete bluethoot ve.smart (insieme allo smart solar e al battery sense?

grazie
Alberto
Ne basta uno perché il secondo SBS non verrebbe gestito dalla rete VE.Smart. Nel mio caso la temperatura della batteria motore e quella dì una dei servizi viene controllata dai sensori dì temperatura dei battery monitor 712. La seconda servizi è dotata dì un (poco utile32) SBS, ma che come detto prima non entra nella rete VE.Smart relativa a queste batterie.
Al momento Victron, ‘tacci loro86, non ha ancora rilasciato il firmware per l’Orion che gli consenta dì far parte dì una rete BT VE.Smart.
(28-11-2021 19:08)pepe1395 Ha scritto: [ -> ]Giornata moscia, brutto tempo e barca a terra in cantiere, i lavori non possono andare avanti e ne approfitto per modificare gli schemi.
2 novitá, l'Axiom 7 é stato aggiornato ed é diventato un 7+, riguarda piú che altro la strumentazione di bordo ma essendo presente nello schema va documentato, piú interessante la modifica riguardante il router LTE che diventa un Fritz!Box 6850, cosa questa non banale perché il 6850 ha la possibilitá di sostituire le antenne di serie con antenne custom montate in alto per consentire la connessione internet anche lontani dalla costa. Rispetto al 6820 le porte gigabit Ethernet passano da 1 a 4, se il 6850 fosse arrivato prima mi sarei potuto risparmiare lo switch Raymarine Smiley44
Unico svantaggio, il consumo leggermente piú elevato ma ne vale la pena.
BV!

Anche io vorrei creare una rete wifi a bordo ed avevo identificato questo router:
https://www.amazon.it/TP-Link-TL-MR6400-...r=8-5&th=1

c'è un motivo in particolare perchè te hai scelto il fritz!box che è molto più costoso ?
Fritz è universalmente considerato tra i migliori router nella categoria consumer/prosumer. Li conosco molto bene e l’interfaccia utente è molto ben fatta, consentendo una personalizzazione estremamente raffinata, a patto dì avere una buona conoscenza delle reti dì PC, ma anche in modalità basic le prestazioni sono eccellenti. Nella fattispecie apprezzo molto la possibilità dì avere, oltre alla rete Wi-Fi principale, anche una rete parallela per gli ospiti con un indirizzamento IP separato che protegge tutti gli oggetti presenti in quella principale (PC, tablet, smartphone, stampanti, NAS, ecc.) da device degli ospiti non sicuri. Posso inoltre modificare la password della rete ospiti senza provocare un disastro con le periferiche iot (internet of the things, la domotica) che sono, per il momento, attestati sulla rete principale. Last but not least, la possibilità dì connettere diverse reti separate geograficamente attraverso internet con una VPN. La mia casa dì Roma funge da centro stella per la casa dì Santa Margherita e la barca. In pratica da Roma posso accedere a tutte le risorse presenti nelle reti remote come se il mio device fosse connesso alla rete remota stessa.
Volendo fare un paragone velistico, forse un po’ azzardato, i Fritz sono, a mio parere, gli Swan dei router. 32
Sempre sul dc dc... oggi discutendone con kavok ci sono venuti un paio di dubbi

1 il caricabatteria a 220 a questo punto dove lo attacchiamo? Solo alla batteria motore o anche a quella servizi? In questo caso non c'è il rischio che cb220 e dcdc (attivato dal cb220 tramite la batteria motore) vadano entrambe a caricare insieme la batteria servizi, magari con curve diverse e leggendo dati diversi?

2 attualmente abbiamo un cavo elettrico che dalle batterie servizi va sul retro dell'invertitore e che dovrebbe regolarne, leggendo la tensione delle batterie, la produzione.
Questo cavetto a questo punto dove andrebbe, sulla batteria servizi o, come mi sembrerebbe più opportuno, su quella motore?

Grazie
A
(12-01-2022 21:44)Tamata Ha scritto: [ -> ]Sempre sul dc dc... oggi discutendone con kavok ci sono venuti un paio di dubbi

1 il caricabatteria a 220 a questo punto dove lo attacchiamo? Solo alla batteria motore o anche a quella servizi? In questo caso non c'è il rischio che cb220 e dcdc (attivato dal cb220 tramite la batteria motore) vadano entrambe a caricare insieme la batteria servizi, magari con curve diverse e leggendo dati diversi?

Il Victron ha la possibilità di montare un relè che avvia il Battery Charger solo a motore acceso per escludere il caso che dici.
Ciao
Gino
(12-01-2022 21:44)Tamata Ha scritto: [ -> ]Sempre sul dc dc... oggi discutendone con kavok ci sono venuti un paio di dubbi

1 il caricabatteria a 220 a questo punto dove lo attacchiamo? Solo alla batteria motore o anche a quella servizi? In questo caso non c'è il rischio che cb220 e dcdc (attivato dal cb220 tramite la batteria motore) vadano entrambe a caricare insieme la batteria servizi, magari con curve diverse e leggendo dati diversi?

2 attualmente abbiamo un cavo elettrico che dalle batterie servizi va sul retro dell'invertitore e che dovrebbe regolarne, leggendo la tensione delle batterie, la produzione.
Questo cavetto a questo punto dove andrebbe, sulla batteria servizi o, come mi sembrerebbe più opportuno, su quella motore?

Mia opinione ... sulla quale pepe ha sicuramente la prevalenza in quanto questo e' tipicamente il "suo" thread ... (ho paura anche a rispondere ed e' giusto che mi corregga cosi' potrò imparare qualcosa) : installando un DC-DC si ha l'opportunità' di semplificare impianto eliminando p.e. il ripartitore e quindi approfitterei cercando di rimanere, in sintonia a quanto consentito dall'introduzione di un dc-dc, più' semplici possibile ed evitare complicazioni.

Quindi, proporrei a @tamata (punto x punto) :

1) Caricabatterie 220 V solo su banco servizi (CB220 dedicato) e ottimizzato per la chimica del banco.
Se hai un CB220 che ha anche un'uscita per la batteria motore come il mio ottimo, ma vecchio, Victron Atlas Combi ... questa uscita, tipicamente più' fine, ex. 4 mmq, la attacchi alla batteria motore altrimenti, meglio pensare ad un semplice ulteriore CB 220 dedicato aggiuntivo, anche da pochi Ampere (quindi pochi Euro) che sara' a questo punto ottimizzato per la chimica corretta (probabilmente sempre piombo AGM che in futuro potrebbe differire dal banco servizi perche' magari installeremo un BS lifePo4).
Tipicamente comunque, tutti ci facciamo delle gran pippe mentali ... ma la batteria motore non avrebbe normalmente bisogno di un caricabatterie e, se le presenze in barca sono diciamo ca. mensili, e' possibile farne tranquillamente a meno.
Nel caso invece che la batteria motore abbia (cosi' ci mettiamo a posto la coscienza) un'altra fonte ricarica 220V oltre alternatore, per evitar problemi di "attivazioni" indesiderate, e' possibile ed opportuno gestire lo switch S1 di consenso al "+12V" del quadro motore (sotto chiave).
Vedi allegato 1.
Ho aggiunto un secondo allegato, per far vedere meglio come Victron ha dato ampia possibilità' di gestire attivazione Orion (come puro switch, sul +12 sotto chiave, etc.)

2) quel cavetto sul retro dell'invertitore, cioè' il "sense", rimane attaccato sui servizi (e non tocchi nulla) perche' tutto e' concentrato sul BS (e' come se la batteria motore fosse "isolata")
Mi trovo in disaccordo con chi pensa che il DC/DC semplifichi l'impianto o che l'eliminazione del ripartitore sia una un vantaggio misurabile.

Il DC/DC Charger è un elemento critico che deve essere attivato solo in certe condizioni, cioè quando il motore è acceso E quando l'alternatore è eccitato. Se questo meccanismo di esclusione non funziona non carico la batteria servizi o cannibalizzo quella motore (a scapito della sicurezza).
Per far finta di semplificare la vita agli utenti, Victron (e altri produttori) hanno inventato logiche oscure per capire se le condizioni di cui sopra sono soddisfatte ma è tutt'altro che semplice (leggete come fa l'Orion e capite che state introducendo un oggetto che prende decisioni tutt'altro che scontate, sempre che lo configuriate bene).
La logica che "semplifica" è basata su assunzioni sulla tensione, ma che sotto carico cambia, quindi hanno introdotto dei ritardi... una roba complicata che si fa solo se non ci sono alternative.
In pratica si elimina un elemento passivo assolutamente non complesso e si introduce un elemento quasi magico.

In realtà c'è un modo affidabile al 100% per verificare le condizioni di cui sopra e Victron lo ha previsto. Ci sono due terminali remote: H e L. l'Orion si attiva se sono cortocircuitati, se L è a potenziale 0 o se c'è tensione (>5V) su H.
Il ripartitore ha una caratteristica bellissima: quando il motore è acceso c'è tensione sul terminale dell'alternatore ma quando è spento non c'è (grazie ai diodi/mosfets che sono dentro il ripartitore la tensione della batteria non "si sente" lato alternatore). Basta portare un cavettino da 0.75mmq da quel terminale al remote H dell'Orion e avete un sistema ASSOLUTAMENTE affidabile per attivare e disattivare il DC/DC Charger.
Venendo alle presunte inefficienze del ripartitore: i peggiori in assoluto hanno una caduta di 0.5V (compensata da una tensione più alta dell'alternatore) per cui si parla di 50W a 100A su un totale di 1420W (sempre su 100A). Quelli migliori arrivano a 0.2V di caduta (mosfets). Veramente poca roba considerando che la carica della batteria non è esattamente un processo "di fino".

Ovviamente con il DC/DC il ripartitore non farà più la funzione di ripartitore ma solo quella di "grosso diodo stupido", ma è una bella funzione perché mi permette di eliminare le euristiche su tempo e tensione che altrimenti l'Orion sarebbe costretto a fare.

Nonostante abbia rifatto tutto l'impianto da zero, ho voluto mantenere questa possibilità ma per risparmiare spazio e perché mi sembrava figo, ho sostituito il ripartitore con un singolo diodo Schottky (che ha una caduta di 0.3V max e regge fino a 200A).

Considerate anche che chi ha barche tipo Dufour (ma ci sono altre che usano la stessa tecnica) non può togliere il ripartitore senza compromettere la funzionalità del blower e del windlass, i quali sono attivati solo a motore acceso usando un relè collegato appunto al terminale alternatore del ripartitore.
Chi ha questo tipo di soluzioni quindi dovrà ulteriormente "semplificare" l'impianto.

Per quanto riguarda il 220V: a parte che non vedo una condizione realistica di avere motore e banchina insieme, con il meccanismo che propongo io si risolve il problema che altrimenti dovrebbe essere affrontato portando un filo dal quadro motore all'Orion (tanto per "semplificare").

L'ultimo punto: come vedete Pepe usa il Phoenix ip43 1+1. È un oggetto fantastico che ho preso anche io. Ha una uscita di potenza per la batteria servizi e una da pochi ampere per tenere la batteria motore carica.
Oltre a questo, il Phoenix può andare in rete VE.Smart e si può attivare la "tail current" per terminare la fase di absorption, che è il modo assolutamente migliore per determinare il 100% di carica.
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