Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
È il principio di funzionamento dell' hook di cui si è detto sopra.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Le hook sono molto care, adatte a barche molto grandi e mi dicono possono dare problemi nello sganciare. É una cosa che mi aveva incuriosito, ma non è cosa per un 40 ft fa crociera. Piuttosto non ho capito se il sistema che hai spiegato per ancorare la landa é una cosa già realizzata che hai sulla barca o solo un'idea in embrione. Lo chiedo perché anni fa facemmo un corposo 3d su come ancorare lo strallo di trinca ma una soluzione così non la ha proposta nessuno. La vela che hai in mente sui 30 mq mi sembra adeguata per l'uso che hai inficato. Tutto l'hardware
deve essere sicuro e robusto date le condizioni impegnative d'uso. Un Bavaria 40 che anni fa girava in nord Atlantico aveva il Solent su avvolgifiocco. Il solitario che la usava diceva di utilizzare il Solent sottocosta e in zone di frequenti manovre, poi una volta in rotta apriva il Genoa.Salvo poi utilizzare il Solent con vento sostenuto.
Se hai uno stralletto fisso poco davanti all'albero, come credo lo abbia Ghega, puoi semplicemente usare cavo spiroidale, con sotto un terminale a O e sopra un terminale a martelletto, da inserire nella piastra sotto la testa d'albero. Se è come hai detto (30 cm sotto, con armo in testa), è in mezzo alle sartie alte e controventato dal paterazzo. Per tenerlo in posizione di riposo, calcoli la lunghezza dello spiroidale in modo che arrivi alla (preesistente) landa dello stralletto, con qualche centimetro in meno che ti servirà per dargli tensione e non farlo sbattere. Puoi farlo con qualche passaggio di pochi centimetri di dyneema, messi a paranco. Per utilizzarlo a vela, sciogli il dyneema e sposti la base sulla nuova landa, che avrai realizzato poco dietro lo strallo di prua. Andando avanti ti mancherà qualche decina di centimetri, sufficienti ad accogliere un tornichetto a volantino. Puoi pure risparmiarti l'aggancio rapido a "pellicano", tanto non è una soluzione da regata.
Se vai in giro in barca i 30 nodi non li vai a cercare, ma se arrivano non deve essere un problema, sia per te e di conseguenza l' equipaggio,che per la barca. Dal Vangelo secono me, la trinhetta deve essere ben più piccola, ossia una grande tormentina, una vela che puoi tenere con qualsiasi vento, in tutte le andature e ti faccia avanzare fluidamente, poi quando constati che la barca sia piantata, la integri con un po' di genoa, all' inizio anche un triangolino da aumentare poco per volta, e regoli la barca per avere la corretta andatura ed avanzamento. Lo stralletto fallo fisso, alla fine lo lasci quasi sempre armato, levandolo solo quelle volte che decidi di gtirar bordi. Lasciandolo sempre armato il problema dello sfregamento sull' albero non è un problema. Per questo mi concentrerei a fargli un solido attacco in coperta e sull' albero dalle seconde crocette ca. parallelo allo strallo, con le sue volanti e la possibilità di cazzarle per bene, le barche serie dovrebbero avere i winch dedicati alle volanti, ma se non li dai studiati una soluzione che non si affidi agli strozzatori dei bozzelli, che vanno tesate a ferro.
@gutta Dal momento che i terminali non passeranno attraverso il bozzello, non capisco il vantaggio di avere uno strallo che pencoli al di qua invece che al di là del bozzello.
L’attacco in coperta l’ho realizzato, prendendo l’idea dal forum usa jeanneau owners. In cantiere mi hanno detto che potrei appenderci la barca. Non ho stralletto. Ma temo di non essere riuscito a spiegare la mia idea, una catena: testimone1-terminale dello strallo -strallo-testimone2. Issata: Tiro giù testimone2 finché lo strallo non arriva al bozzello e continuo finché lo strallo non scende e il relativo terminale non si blocca sul bozzello. Ammainata: tiro giù testimone 1 e poi strallo, in modo che resti testimone 2. Il dubbio è se esista un bozzello/rinvio adatto ad ospitare in battuta il terminale dello strallo e far passare lo strallo d’acciaio.
Ti sei spiegato benissimo. Mi spiego io. Se fai lo strallo in tessile con calza di protezione in dyneema, non hai il problema di sostituirlo con un testimone, perchè non farà danni e non farà rumore anche se dovesse battere sull'albero o sulle crocette. Inoltre non dovrai giocare con testimoni e terminali a prua con 30 nodi ed un paio di metri di onda. Se vuoi invece uno strallo in inox 1x19, su un 40' credo che servirà uno strallo da 10 mm. Temo che tu non abbia mai provato a far passare l' impiombatura ed uno strallo da 10 mm facendo loro fare, tirando da sotto con un testimone, un 180° su un bozzello, la cui "invenzione" rimane comunque un ulteriore problema.
Penso che non ci sia più niente da inventare, di pratico ed affidabile, in questo campo.
La soluzione in tessile è la più semplice. Si tratta solo di trovarne uno di buona qualità che non si usuri subito con i garrocci.
Il mio è in tessile Gottifredi Dsk 99. Garrocci della trinca ugualmente in tessile.
se ne è parlato abbondantemente su altri post, comunque SO 39 11.50 mt, peso teorico 6500 kg, reale a pieno carico 9000, Solent rig stralletto 1x19 6 mm amovibile con semplice arridatoio e grillo nulla vieta di usare il tessile, piu pratico e costoso, ma io tengo sempre armato e quindi l acciaio va benissimo. Trinchetta/solent come volete , 20 mq, su un 100% di 35 mq, di bolina con 25 nodi randa 2 mani si va che è una meraviglia
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Mhuir, vedo che in coperta sei tanto arretrato rispetto a quanto leggo sul parellismo degli stalli, la vela si sovrappone all'albero? Per Kavok, lo stallo in tessile é dormiente o lo armi tramite testimone?
@muhir Non capisco questo passaggio, mi spieghi meglio 20 mq, su un 100% di 35 mq, Grazie
@Wally Dormiente , impiombato su anello ad alto carico e collegato tramite legatura particolare fatta da un rigger su martelletto ad occhio. Il mio è alle seconde crocette con volanti ugualmente in Dyneema da 7 mm. Vela da 17 mq.
io dei miei garrocci della trinca non sono particolarmente contento, è tutto inox,cavo e garrocci, ma sono troppo grandi, poi si agganciano tra di loro. come scorrono i tuoi in tessile su strallo in tessile? impieghi tanto a inserirli? grazie mille
Non sono immediati come quelli metallici. Meglio metterli per tempo é tenere la vela nel suo sacco lungo in previsione che serva. Drizza collegata e scotte idem. Però su cavo inox non vanno bene.
(03-11-2022 19:25)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]...[] Però su cavo inox non vanno bene.
si,si questo lo sapevo, grazie mille
A questo punto una domanda: indipendentemente dalle soluzioni adottate (inox tessile ecc) il parallelelismo tra i 2 stralli rimane un dogma o non è necessario? Da quello che vedo è stato praticamente abbandonato.
Altro argomento tossico...Sperare di armare una trinchetta in condizione di mare e di vento con la facilita' che hai in porto con zero vento ed acqua piatta.
@penven La posizione relativa dei due stralli, è importante sull'armo a cutter in cui Yankee e Trinchetta devono lavorare insieme, e perciò il canale tra le due vele deve essere opportunamente dimensionato e proporzionato, e non è detto che la migliore soluzione sia quella a stralli paralleli. Se invece la trinchetta deve lavorare da sola, basta che sia sufficientemente distante dall'involtino del genoa che ne disturberebbe il flusso d'aria sottovento.
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18