onestamente ero più preoccupato di perdere qualcuno dai galleggianti tant'è che ho valutato delle mini draglie che però mal si sposano quando li chiudi, probabilmente opterò per dei tieni bene come ho fatto in coperta, stile falchetta od ultimo appiglio, utili anche per legare un parabordo
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non guadate le rete di prua, tracciata solo per capire fin dove arrivare, ma non ancora del tutto esclusa; devo capire il comportamento della barca tra le onde e quanto i galleggianti finiscono sommersi
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miracoli del cad/cam/cnc senza aggiustamenti o altre modifiche, con quasi 3 anni tra la realizzazione dei timoni e la (quasi ) fine dei galleggianti: il profilo della pala sfiora lo scafo perfettamente
e tutto questo con me in mezzo ad approssimare pur di finire
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Ciao Luigi , secondo la mia esperienza la rete di prua serve, perché sul trimarano lo spazio a prua è poco e quando ammaini la rete ti evita che le vele vadano in acqua.
questo è quello che succede sul mio , ma magari il tuo essendo più grande non ha questo problema.
Comunque hai fatto un capolavoro , complimenti ancora
ciao Cormax è un gran piacere risentirti.
Per la rete di prua verissimo e infatti la mettono quasi tutti, io nel disegno la attacco alle briglie del bompresso e quindi penso di aver un pò esagerato, ma si vedrà è l'ultimo dei miei pensieri, ora devo collegare travi e galleggianti e saran c.. amari
Complimenti per lo splendido lavoro che stai facendo. La cosa incredibile è che hai iniziato a parlare della tua avventura in souplesse e stai ottenendo dei grandi risultati.
Bravissimo.
dai qualche foto, in realtà serve anche a me come album ricordi
dopo il gratta e vinci ops! stucca, finalmente qualche novità
provati i boccaporti fai da te completi di cerniere, il foro serve per l'areratore, manca la serratura
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provati anche i leveraggi delle travi, quelli che dovrebbero imporre la rotazione, sembrano belli leggerini, sperem
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forse "sperem" sarebbe il nome adatto, oppure "occh e crouse"
Aerare gli scafi galleggianti??
beh se fossero sigillati la muffa la farebbe da padrona, probabilmente poteva bastare un solo areatore ma così forse anche le cose bagnate riescono ad asciugarsi.
Già che ci sono qualcuno si ricorda come si chiama la pasta da dare sugli accoppiamenti inox alluminio per evitare corrosioni galvaniche?
Forse intendi il Duralac o il Tef-Gel
Duralac
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Grazie gente, non lo avrei mai trovato.
Ieri grandi manovre per un matrimonio in grande stile
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sono uscito di poppa e l'ho girato di misura
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Ora incominciano i c.zzi amari, mettere tutto in bolla e far tornare le travi.
Anche i galleggianti ho rinunciato a verniciarli finiti. Dovendo resinare le travi dentro e fuori gli scafi immagino una bella battaglia.
dai che ci sei quasi!! più che un matrimonio presto sarà un Menage a trois! Complimentoni!
devo dire che dall'ultima foto le traverse sembrano fini, ma immagino che il progettista le avrà ben dimensionate
Caro Gorniele,
all'epoca della scelta del progetto mi sono sobbarcato un viaggio fino a La Rochelle per parlare di persona con Le Rouge delle modifiche che avrei voluto e quando siamo arrivati alle travi parlavamo due lingue molto diverse (in tutti i sensi), anzi direi proprio che si è incazzato un pò. Se proprio volevo (per una cifra importante) poteva analizzare la versione pieghevole ma in stile Dragonfly versione che io avevo già analizzato e bocciato, di Farrier non voleva neanche sentir parlare.
Alla fine mi sono accontentato del calcolo della stratificazione in carbonio (dal vetro originario) di tutto tranne appunto le travi.
Quindi come è finita? come ho accennato in precedenza: ad och e craus (occhio e croce) e qui chi ancora non lo pensava dirà: è un pazzo totale.
ma come dice un caro amico, raffinato costruttore in composito, le barche non sono aerei, se si rompe se proprio butta male affondi ma è più probabile che rientri con qualche crepa.
Quindi prima di allontanarsi troppo dalla costa (posto di arrivare al varo) fare tante prove, di tutti i tipi, con tutti i tempi, passo dopo passo e una confortevole zattera sempre a portata di mano.
Quindi la storia sarà ancora bella lunga, non crederete di liberarvi di me dopo un semplice varo (quando mai ci sarà)
P.S. quelle montate sono solo le anime delle travi, mancano i carter esterni che comunque sullo scafo centrale si sfinano come le anime, diciamo che conto di farle lavorare più a compressione che a flessione con una bella dose di tiranti (come le sartie di un albero)
un pò di pagina fa si vedono abbastanza bene
Dai, che il mare è buono e le invenzioni le hanno sempre fatte i pazzi e non i savi.
Posto che da foto non si può trarre più di una impressione, spesso fallace, la leggerezza di quelle braccia non è detto che significhi fragilità, però gli sforzi ritmici su onda hanno imprevedibili effetti.
Resta il fatto che la perdita - o il disallineamento - di uno scafo non significa per forza la fine... magari un po' di stress
Sei arrivato fin quì con un con una tale devozione spendendo tanta energia mentale e economica poi non fai fare a chi di dovere un dimensionamento strutturale a una delle parti più delicate dell'imbarcazione. Se non altro il carbonio è fantastico quando lavora a trazione o a flessione ma a compressione vale poco, quindi chel'och mi perplime.
Se Cristoforo Colombo non fosse stato un pò pazzo, oggi non avremmo l'America.
Comunque il lavoro che stai facendo ha per me dell'incredibile, praticamente sei un cantiere navale in una sola persona!!
@Giosep66 mi scampi ogni tipo di polemica ma da quel poco che credo di saper il carbonio ha lo stesso modulo sia in trazione che compressione (la flessione non esiste) mentre un pessimo comportamento al taglio,
il kevlar invece si hai ragione, è paragonabile al carbonio in trazione ma pessimo in compressione ed incredibilmente tenace al taglio (servono speciali forbici)
sperem e ancora un grazie a tutti i follower (si dice così no?)
Luigi, forse mi sono espresso in modo poco formale, ma nessuna polemica, ci mancherebbe.
Con le belle giornate i lavori procedono.
Posizionate e fazzolettate le anime delle travi e come detto le misure sembrano tornare. Ora le devo chiudere con i due super carter e fazzolettare questi ultimi allo scafo dei galleggianti e qui sorge un dubbio:
a) mi limito ad incollarli e fazzolettarli alla pelle esterna (dello scafo/coperta)
b) taglio il composito dello scafo/coperta secondo l'intersezione e li faccio passare dentro cosi da fazzolettarli dentro e fuori
Chiaramente la prima è la più facile e veloce, allego qualche foto per chiarire
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Se sono dei carter senza funzione strutturale la resinatura e fascettatura esterna non sarebbe già sufficiente?