I Forum di Amici della Vela

(10-03-2023 17:09)gorniele Ha scritto: [ -> ]Se sono dei carter senza funzione strutturale la resinatura e fascettatura esterna non sarebbe già sufficiente?

+1. cos'è quella specie di sportello grigio?

mumble mumble, gli scafi sono grigi, se intendi lo sportello nero (non voglio sembrare puntiglioso ma solo capire bene) è la copertura del vano del pistone del pilota automatico e dal foro esce l'asse del timone ove serrare la barra. Doveva essere tutto apribile poi per evitare di dover togliere la barra ad ogni ispezione l'ho tagliato in due, che diventeranno 3 considerando il pezzettino che resta sotto il carter della trave. Domani vorrei lavorarci e magari faccio una foto senza sportello.

I carter forse li ho chiamati nel modo sbagliato in realtà sono stampati (uno dei primi lavori) in infusione, 10 biassiali da 300 gr/mq e una volta uniti all'anima centrale vorrei stratificare all'esterno (10 cm centrali sopra e sotto) altri 3 unidirezionali da 1000 intercalati con tessuto da 200 (quello ho). Alla fine dovrebbe fare uno spessore di 5/6 mm nella sezione di maggior sforzo

L'idea è che lavori lo scatolato che si viene a creare e non l'anima centrale che invece serve per creare gli attacchi dei leveraggi e per garantire l'unione dei due semigusci tra loro ed allo scafo (in realtà collabora in parte anche agli sforzi).

Alla fine ho considerato che la fazzolettatura interna/esterna offre maggiori garanzie quindi per la trave di prua ho tagliato lo scafo per far entrare i carter. Per quella di poppa è quasi impossibile lavorarci quindi piuttosto che fare una porcata mi acconterò della fazzolettatura esterna.

Ottimo, grazie e complimenti.

Qualche foto, il menage a trois si avvicina e si incomincia a stare stretti
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grandi manovre per passare a sx

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nelle foto dal tetto si possono notare le travi con i carter montati e fanno tutta un'altra impressione

parcheggiato
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Tri-pudio!

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menage a trois in corso

Per Pasqua piazzo il video del primo vagito di uno dei 4 cilindri idraulici che dovrebbero aiutarmi ad aprire e chiudere gli scafi dei galleggianti.

Con il freddo che c'è stato mi sono dedicato al loro assemblaggio ed ero un pò sconfortato dalla difficoltà di chiudere i tanti OR che avevo previsto per non usare dei tubi esterni ed immaginavo perdite di olio a non finire.

I tubi flessibili si fissano ad un manicotto libero di ruotare all'interno della barca, poi attraverso il perno di fissaggio e poi gli steli, l'olio arriva nel cilindro

La complicazione me la sono cercata pensando ai problemi che avrebbero potuto creare i tubi fissati direttamente alla camicia (come si fs usualmente) considerando che il cilindro ruota di quasi 100° tra apertura e chiusura.

Per i miracoli dell'idraulica al primo tentativo (al banco) sembrerebbe non esserci nessuna perdita e l'olio trova la sua complicata strada attraverso gli steli (si è mai visto un cilindro con due steli?).

Poi si vedrà al montaggio a bordo ma è un buon inizio, a soli 50 bar mi ritrovo 2x660Kg di spinta per ogni scafo che immagino posso tranquillamente dimezzare (un pò meno in chiusura)

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Al solito chi vivrà vedrà

brisa non riesco a caricare il video se qualcuno ha dei suggerimenti come fare?

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vai ! funzia pure il video
non mi son mai servito di Facebook per una volta mi è tornato comodo

Complice il cattivo tempo ho ripreso in mano il tema albero, forse qualcuno ricorda che ne avevo già realizzato uno in due metà di pvc pieno, lasciando solo un passaggio per le drizze, risultato 140 Kg che una volta incollare e fazzolettate le due metà si va a sfiorare i 180, davvero troppi. Lo si nota ai piedi del cavalletti, se qualcuno è interessato si faccia avanti

Dato che mi avanza sia carbonio che resina ho deciso di fare un secondo tentativo però cavo quindi su stampo femmina, stampo realizzato con pannelli di polistirene (quelli per i cappotti in edilizia).

Quindi posate intercalate 4 pelli di unidirezionale da 1000 e 3 di bias +/-45° DA 300 più vari rinforzi nei punti critici
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Predisposto il sacco sotto lo stampo in modo da contenerlo, sarebbe stato impossibile sigillare il film sullo stampo.
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Prove di vuoto, il film pur molto abbondante tira e flette il merdene dello stampo, imperativo dotarsi di morsetti seri per bloccarlo al tavolo.
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inizio infusione
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fine infusione 3 ore dopo

Complimenti davvero sono impressionato dalla mole ma soprattutto dalla qualità del lavoro fatto !

+2000!

grazie gente,
oggi non ho resistito ed ho aperto il sacco, direi resina ben distribuita, ancora un giorno (forse due) per far finire la catalisi e lo cavo dallo stampo, lo giro e vediamo se si è infuso bene.

Su circa 20 kg di carbonio ne sono andati una 15cina di resina, né bene né male. Se riesco anche solo ad avvicinarmi al peso previsto di 70 kg di puro tubo lo troverei un successo. Realisticamente punto ai 100kg
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eureka, nessuna avaiatura (zone senza resina) anzi qualche ristagno da grattare via e qualche altra rifinitura.
piuttosto è incredibilmente rigido, sollevato solo da due punti mi aspettavo sbisciolasse al limite della rottura e invece dritto come quello di un ragazzino.

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particolare testa albero
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è tutto extra lucido perché per evitare problemi aggiuntivi nel seguire le forme dello stampo (spessori 4/5 mm) ho smesso di mettere il peel play anche sotto tra stampo e pelli, lo metto solo sopra tra pelli e rete ventilante (che altrimenti si appicicherebbe avendo eliminato anche il film distaccante per facilitare l'infusione)

giusto lo sfizio di vedere all'opera le crocette in attesa da quasi due anni
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Un lavorone, bravo, bravo davvero!

Come al solito c'è da restare stupefatti dalla quantità e qualità del lavoro, che descrivi con semplicità come si trattasse di normale amministrazione. Sempre tanta ammirazione, mi sembra che siamo vicini al varo ormai.

grazie Gorniele, sei sempre molto carino ma ribadisco che si impara facendo l'importante è non scoraggiarsi e tenere duro.

E per i fedelissimi un tema: e mò come li unisco?
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e nonostante la pioggerellina un pò di esercizio
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Dopo aver laminato la faccia superiore delle travi passo a laminare la faccia inferiore, sempre tre pelli da mille in infusione obbligatorio lavorare in appoggio al piano (non sottosopra)

(01-05-2023 15:08)Luigi.gazzotti Ha scritto: [ -> ]E per i fedelissimi un tema: e mò come li unisco?

Era una domanda da porre a monte

Nello stampo dovevi predisporre uno scanso che potesse poi contenere i capping che ora dovrai fare per unire i due gusci.

Comunque complimenti per la costanza, la grinta ed il lavoro fatto fin qui

si, si lo scanso c'è, l'ho previsto e se torna il brutto tempo faccio anche il capping, se guardi bene le foto si intravede, la mia era in parte una provocazione ed in parte un dubbio:

Nello stampo oltre allo scanso avevo previsto una piccola aletta di 5 mm con cui collimare le due metà, ora vuoi lo stampo in polistirene (per i cappotti degli edifici) vuoi gli spessori di carbonio detta aletta non è venuta granché e piuttosto che rischiare colature di colla all'interno del profilo (impossibili da togliere e letali per le drizze) alla fine la taglierò via (16+16 m, una bella fatica!) affidandomi al solo capping.

Se dovessi consigliare un futuro autocostruttore gli direi di prevedere comunque una aletta ma di 20-25 mm e non da accostare alla corrispondente ma da inserirsi a cannocchiale nella forma opposta in modo da evitare colature e garantire una sufficiente superficie di incollaggio.

non so se sono stato chiaro magari farò uno schizzo

tornato il sole ho infuso coraggio anche al lato inferiore delle travi
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